La storia della bottega del calzolaio di Angera ha vissuto anche periodi difficili con vicende che hanno suscitato scalpore tra la gente del popolo Angerese e non solo. In questa sezione mi riferisco in particolar modo all'incendio doloso avvenuto all'interno delle 4 mura la notte del 27 gennaio del 1991.

Quella notte un misterioso giovanotto (non troppo misterioso per la forze dell'ordine di Angera... parrebbe ora deceduto) si addentrò nel negozio scassinando la porta di servizio rivolta nel retrobottega. non trovando modo di accendere la luce decise di appiccare un piccolo fuocherello sul bancone centrale del negozio ignaro del fatto che su quel tavolo poggiava una lastra di materiale infiammabile utilizzata per il taglio.... in brevissimo tempo l'innocente fiammella si scateno in un inferno.... tutto al rogo!

Quello che le fiamme non hanno avuto il tempo di distruggere, è andato distrutto dalla provvidenziale opera dei vigili del fuoco che giustamente sono intervenuti nell'intento di salvare il salvabile...

A fronte di una refurtiva pari alla sola moneta in metallo che si è soliti lasciare nel fondo cassa (circa una ventina di mille lire...) un bilancio che conta la ristrutturazione dello stabile con il rifacimento della soletta, la perdita del 50% dei macchinari e della totale revisione del restante 50%, tutte le calzature, borse e articoli vari in giacenza, l'impianto elettrico, ecc. ecc.

La perdita maggiore è stata quella che per molti di voi rimarrà incomprensibile: una bottega come questa, sviluppa negli anni una miriade di attrezzi, piccoli e grossi, costruiti a seconda delle esigenze del momento, di minuterie e piccole cose introvabili.... quello che distingue un artigiano come Adriano dal semplice Calzolaio; una persona in grado di creare dal nulla l'arnese giusto e di preservare la cosetta giusta che al momento opportuno ti permetterà di risolvere il problema del cliente....

Insomma in poco più di 2 settimane la bottega riaprì le sue porte ai clienti, il danno condizionò per parecchi anni la stabilità economica acquisita nel tempo, e per il colpevole nessuna condanna!!

Oggi quella rimane una vecchia storia ma che ci ricorda quanto è leggero e vulnerabile l’equilibrio della quotidianità, e sottolinea la forza d’animo di una persona come Adriano.